Poco lungi da Vigodarzere sulla riva del Brenta trovasi l'ex-monastero detto della Certosa; attualmente è assai trasformato, ed è proprietà ed amena villeggiatura de signori De Zigno. I frati certosini venuti a Padova nel 1448 chiamati con suo decreto dal Vescovo Pietro Dona, abitarono il convento di S. Bernardo poco fuori della vecchia. e da poco demolita, Porta Codalunga, essendo state traslocate 'le monache di detto convento, per la troppa libertà che godevano, in altri monasteri, Demolito quel locale dopo il 1509 ,per la famosa spianata, i Certosini piantarono sulle rovine una colonna e. si ritirarono nel loro Ospizio di Campo San Martino, ove stettero fino al 1554 nel quale anno era stato. terminato il loro magnifico romitaggio di Vigodarzere chiamato poi Certosa. Di quel bellissimo monastero fu architetto il padovano Andrea Della Valle, e non il Palladio, come erroneamente scrisse il Fossati nella sua opera sul grande architetto vicentino. Ancora oggi in quel luogo si vede il boschetto con ombrosi viali di carpini e ridenti praterie. Vi e nell'attuale villa ancora intatto il bell'ingresso del vecchio monastero, verso il Brenta, e nell'interno, due lati del chiostro con sedici arcate sostenute da eleganti colonne, un cortiletto assai artistico. con la chiesetta dedicata a S. Brunone, fondatore dei Certosini, nato a Colonia (Germania) nel 1030, da non confondersi con I'altro S. Brunone nato a Solero presso Asti e vivente nello stesso secolo. I Certosini rimasero cola fino il 1770, nel quale anno la Repubblica Veneta soppresse quell'ordine, si impadronì del convento che venne venduto a privati, ed i monaci si dispersero in altri loro conventi fuori del territorio veneto. La vita semplice di quei religiosi era stata turbata nel 1651 da un loro compagno, frate. Dionisio Bianchi, veneziano, che tento di avvelenare un altro certosino, Giusto Beccari, che si salvo miracolosamente.
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